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Legalizzazione Cannabis Italia 2022

“Legalizzazione della Cannabis in Italia” 2022

Referendum sulla Legalizzazione della Cannabis in Italia 2021 / 2022

Benvenuti a tutti in questo articolo dedicato al nuovo referendum popolare sulla legalizzazione della Cannabis in Italia del 2022! Scopriremo insieme quali argomenti tratta il referendum popolare  promosso dall’associazione “Luca Coscioni” , e quali rivoluzioni legislative e culturali porterà all’Italia se riceverà l’adesione positiva dalla maggior parte dei cittadini chiamati al voto.

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Storia della Cannabis in Italia

Storicamente, la coltivazione di Cannabis in Italia è sempre stata permessa fino all’inizio degli anni ’50. Ma ciò che ha meravigliato ancora più persone, è stato il titolo di secondo paese al mondo per ettari di Canapa coltivati, battendo ogni record e salendo sui gradini del podio.

Questo perché la coltivazione della pianta di Canapa (o Cannabis) a scopo tessile ed il fiore delle piante di sesso femminile con principi attivi, la Marijuana, non era così strettamente correlato come al giorno d’oggi.

L’Italia è stata, dunque, il secondo paese al mondo per produzione di Canapa tessile, ed uno dei primi per coltivazione della pianta di Cannabis!

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Coltivazione

Dunque, la coltivazione della Canapa in Italia non è una scoperta recente. Per farsi un idea più precisa, alcune zone del Piemonte (una regione dell’Italia rinomata per il buon vino ed il tartufo, dove peraltro nasce Annibale Seedshop) prendono ancora il nome dalle distese di canapa che tutt’oggi sono coltivate nella zona del Canavese! Non è un caso infatti che il vecchio stemma di quelle zone raffiguri proprio una pianta di Canapa.

Ma allora, cos’è cambiato?

La coltivazione della Cannabis in Italia ha poi subito un forte cambiamento sotto la pressione dell’influenza del potere americano nel primo dopoguerra, dopo la seconda guerra mondiale.

Marihuana Tax Act 

Con l’approvazione del “Marihuana Tax Act”, una legge del 1937 a tassazione del commercio della Cannabis, emanata dal Federal Bureau of Narcotics (FBN) e sottoscritta dal presidente degli Stati Uniti d’America Franklin Roosevelt, le cose cambiarono a passo svelto, trascinando nell’oblio tutta la storia e la cultura della Cannabis in Italia (e nel mondo).

Il Marihuana Tax Act era un quadro normativo che non metteva fuori legge la Cannabis ed il suo consumo o commercio, bensì più subdolamente, ne rendeva di fatto proibitivo il commercio della pianta ed i suoi derivati, poiché era prevista una tassa carissima per ogni transazione avvenuta, e l’evasione fiscale veniva punita con un minimo di 5 anni di reclusione nelle impietose carceri americane.

Questo vento proibizionista fece rapidamente il suo arrivo anche in Italia, portando il parlamento Italiano a legiferare in materia di coltivazione di Cannabis, rendendo illegale qualsiasi forma di utilizzo della pianta di Canapa. Fu così esclusa la sua coltivazione dalla legge, cancellando una cultura secolare che pochi conoscono.

Nasce così il proibizionismo della Cannabis e l’allucinante mito della Marijuana come droga nociva, molto spesso paragonata all’eroina. La frase che tutti abbiamo sentito almeno una volta nella vita è sicuramente stata “fumare marijuana crea buchi nel cervello”, o ancora, “passare dalle canne alle siringhe (eroina) è un attimo!”.

Queste sono frasi della propaganda proibizionista Italiana che non denotano solamente la totale ignoranza dei soggetti che si sono pronunciati, ma sprigionano volontariamente una deleteria disinformazione verso chi riceve certe informazioni. Sono frasi che ancora oggi possiamo sentire uscire dalla bocca di molti politici eletti in parlamento.

marihuana tax act marijuana 1937

Consumo ludico (e terapeutico) di Cannabis in Italia

Dopo gli studi medici sulla Cannabis ed il THC redatti negli ultimi trent’anni, si è aperto anche in Italia alla possibilità di ricevere cure a base di Cannabinoidi. Ricevere la cura rimane ancora oggi molto difficile, poiché bisogna passare per una serie di terapie ufficiali che, solo nel caso non dimostrino efficacia, potranno essere sostituite con la somministrazione della Cannabis. La coltivazione, produzione, controllo e fornitura della Cannabis ad uso terapeutico in Italia viene gestito e svolto dal corpo militare di Firenze.

L’Italia è uno dei primi paesi al mondo per consumo di Cannabis. Si stima, infatti, che 6 milioni di Italiani (1 persona su 10) fumino Cannabis con frequenza saltuaria o quotidiana: numeri che faranno sempre più fatica a reggere dentro uno stato fortemente proibizionista!

spinello canna marijuana cannabis 420

Quadro normativo sulla coltivazione di Cannabis in Italia nel 2021

Ad oggi, nel 2021, la coltivazione della Cannabis in Italia è un reato penale punito con la reclusione in carcere. L’aria che si respira in Italia (ed in buona parte dell’Europa) è tuttavia cambiata negli ultimi anni.

Sarà il preoccupante stato di sovraffollamento delle carceri Italiane (che non smette di riversare in condizioni sempre peggiori), o l’apertura mentale e culturale di alcuni magistrati riguardo la coltivazione di Cannabis che si è potuta dimostrare in molte sentenze della cassazione, fatto sta che rimane molto difficile arrivare a scontare i pochi mesi di reclusione previsti per il reato di coltivazione di Cannabis in un carcere Italiano.

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Legge Fini/Giovanardi 2006

La legge Fini –  Giovanardi è una legge in materia di sostanze stupefacenti emanata nel 2006 in sostituzione della vecchie legge che regolava il consumo ed il traffico di Cannabis, la Iervolino – Vassalli (oggi ritornata in vigore per un principio di incostituzionalità della Fini – Giovanardi).

Questa legge prevedeva l’abolizione della distinzione tra consumatore di sostanze stupefacenti e trafficante, tra droghe leggere e droghe pesanti, come invece veniva riconosciuto dalla precedente legge Iervolino Vassalli. In poche parole, giuridicamente veniva comparato il ragazzino che fuma erba, preso in flagranza d’acquisto con un grammo di hashish in tasca, al trafficante internazionale di droghe pesanti come l’Eroina e la Cocaina. La sua illegittimità era sotto gli occhi di chiunque, ma ci sono voluti ben 8 anni perché venisse riconosciuto dalla Corte Costituzionale Italiana.

Legge Iervolino/Vassalli 1990-1993

La legge Iervolino – Vassalli è una legge che regolarizza l’uso ed il traffico di stupefacenti leggeri derivanti dalla pianta di Cannabis, quali Marijuana e Hashish. emanata dal governo Craxi nel 1990 ed, all’epoca, fortemente criticata per le sue pene.

La grossa differenza tra la Iervolino Vassalli e la Fini Giovanardi, oltre la distinzione tra droghe leggere e pesanti, era il tipo di pena applicata, che per il semplice consumo di sostanze finiva in una banale multa da illecito amministrativo, una pena legislativamente al pari di quella che è oggi una multa per eccesso di velocità in macchina.

Cassazione e Corte Costituzionale

Oltre la sentenza della consulta della Cassazione della Repubblica Italiana che si è pronunciata in materia di incostituzionalità della legge Fini Giovanardi (legge voluta dalla destra Italiana di Gianfranco Fini, segretario di Alleanza Nazionale, e Carlo Giovanardi, esponente di Forza Italia), nel corso dei decenni si sono raccolte diverse sentenze definitive di assoluzione per il reato di coltivazione di Cannabis.

Le sentenze definitive, o di terzo grado, vengono emanate della corte di Cassazione e, per l’ordinamento giuridico Italiano, sono prescrizioni al pari degli articoli di legge.

Dunque, come si è potuto capire, al giorno d’oggi si hanno molti dubbi su quello che si può fare e non si può fare in Italia riguardo la coltivazione ed il consumo ludico della Cannabis.

Legalizzazione Cannabis Italia 2022 (10)

Referendum sulla Legalizzazione della Cannabis in Italia 2022

Il referendum popolare per la legalizzazione della Marijuana in Italia 2022, promosso e portato avanti dall’associazione culturale “Luca Coscioni” (con cui siamo direttamente in contatto per poter offire il nostro supporto), potrebbe essere il passo decisivo per un radicale cambiamento normativo.

Andare a votare sarà diritto di ogni cittadino Italiano che abbia compiuto 18 anni entro il giorno del voto nel 2022. Si potrà dunque esprimere la propria scelta sulla legalizzazione della Cannabis in Italia, decidendo se rendere libero ciò che, di fatto, avviene già in ogni città Italiana: coltivare delle piante di Canapa.

Ma cosa tratta esattamente il quesito referendario? Scopriamolo insieme!

Legalizzazione Cannabis Italia 2022 (11)

Quesito referendario sulla Legalizzazione della Cannabis in Italia

“Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309,  avente ad oggetto “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza“, limitatamente alle seguenti parti:

  • Articolo 73, comma 1, limitatamente all’inciso “coltiva”;
  • All’Articolo 73, comma 4, limitatamente alle parole “la reclusione da due a 6 anni e”;
  • Articolo 75, limitatamente alle parole “a) sospensione della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni;”?”

Cambiamenti al quadro normativo Italiano riguardo la coltivazione della Marijuana

Se il referendum sulla legalizzazione della Cannabis 2022 in Italia venisse approvato, si potrebbe parlare di una vera e propria rivoluzione verde! Infatti, con un esito positivo, il referendum sulla legalizzazione e depenalizzazione della Cannabis in Italia 2022 darebbe la possibilità di creare nuovi spazi nel mercato del lavoro, risanando il debito pubblico e ricostruendo l’economia.

Sembra un utopia, ma non è così. Se infatti venisse legalizzata la Marijuana in Italia, si stimerebbe la nascita tra i 100.00 e gli oltre 200.000 nuovi posti di lavoro, occupando molti lavoratori che oggi riversano, specialmente a causa della pandemia Covid-19, in una situazione economico-finanziaria precaria, molti dei quali ben oltre i limiti della sogilia di povertà.

Si potrebbe finalmente fumare erba senza incorrere in sanzioni amministrative, e coltivare Canapa con principio attivo THC (fino ad un massimo di 4 piante per persona) senza dover incorrere in problemi amministrativi o penali.

Insomma, una vera e propria rivoluzione green!

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10 Benefici della Legalizzazione della Marijuana in Italia 2022

Secondo molte stime di mercato e previsioni economiche, la legalizzazione della Cannabis porterebbe molteplici benefici allo stato Italiano, i quali approfondiremo meglio nel nostro prossimo articolo di blog dedicato ad attualità e notizie. Iniziamo con una piccola lista (non esaustiva) di 10 possibili benefici che una futura legalizzazione della Cannabis in Italia potrebbe portare al paese.

  • Nuovi posti di Lavoro
  • Crescita economica PIL
  • Incoraggiamento dell’occupazione giovanile e femminile
  • Ripresa dell’utilizzo di molti terreni ad uso agricolo, che ad oggi riversano in uno stato di abbandono
  • Bonifica deli erreni non adatti all’uso agricolo
  • Capacità delle piante di Cannabis di pulire l’ossigeno nell’aria, abbattendone la quantità di metalli pesanti e migliorandone la qualità che si respira
  • Apertura mentale e culturale della società ad una visione meno proibitiva, diminuendo il rischio di fare accedere all’acquisto di sostanze stupefacenti le persone che non possono e non devono farne uso (per motivi medici e di salute)
  • Maggiore controllo sulla qualità del farmaco, sulla quantità prodotta e sull’origine di provenienza della Cannabis in Italia
  • Drastica riduzione del consumo tra i giovanissimi, che vi accedono attraverso il mercato nero
  • Spinta dei mercati verso una direzione 100% ecosostenibile

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3 Motivi per votare si al referendum sulla Legalizzazione della Marijuana in Italia?

  • Vota si al referendum sulla legalizzazione della Cannabis in Italia per dare uno schiaffo sul muso alle mafie, che con il traffico di Marijuana e Hashish nelle piazze di spaccio si procurano i primi soldi che funzioneranno come base finanziaria da investire in altre sostanze (più pericolose, più nocive, più redditizie), appalti pubblici, corruzione, voti di scambio politico-mafiosi, usura, traffico di armi, traffico di esseri umani e via dicendo.
  • Votare si al referendum sulla legalizzazione della Marijuana in Italia vuol dire stare dalla parte delle persone malate, molti dei quali pazienti allo stadio terminale, che richiedono la Cannabis come terapia alternativa agli oppiacei. Oltre i pazienti stessi, diversi studi medici e gli ultimi studi in campo scientifico dichiarano che la cura a base di cannabinoidi risponda con maggiore efficacia rispetto a farmaci barbiturici e oppiacei su un ampio spettro di malattie autoimmuni, migliorando la qualità della vita di tante persone, una parte delle quali vivono i loro ultimi giorni di vita.
  • Votare si a questo referendum popolare vuol dire garantire i diritti di oltre 6 milioni di fumatori di Cannabis, e centinaia di migliaia di coltivatori di Marijuana che, per qualche spinello o poche piante coltivate ad uso personale, si vedono rovinare la propria vita, troppo spesso mediaticamente tramite mezzo stampa.

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Pro e contro della Legalizzazione della Cannabis in Italia

Il nostro prossimo articolo di notizie e attualità sulla Cannabis sarà dedicato ad analizzare precisamente ogni fattore positivo e negativo di quelle che possono essere le conseguenze della depenalizzazione e legalizzazione della Marijuana in Italia.

Non mancate quindi di continuare a seguirci in ogni nostro articolo riguardante la legalizzazione di Cannabis in Italia nel 2022!

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Un saluto dal team di Annibale Seedshop. al prossimo articolo sulle 25 migliori varietà di semi di Cannabis 2022!

 

 

Davide, CEO Fondatore & Genetista